Aneddoti e curiosità di un giro del mondo
In un lungo viaggio ne capitano un po’ di tutti i colori… abbiamo comunque cercato di riassumere quanto possibile in ordine più o meno cronologico aneddoti e curiosità significativi. A fine articolo, il video-riassunto di questi 11 mesi di giro del mondo!
Probabilmente non c’è un angolo della terra in cui non vi siano un tedesco con lo zaino in spalla, seguito a distanza da un olandese e da un francese.
L’Italia popolo di viaggiatori purtroppo l’abbiamo trovata esclusivamente in Agosto.
In compenso, gli italiani sono ben visti in gran parte dei Paesi e il “Lake of Como” è molto più conosciuto di quanto potessimo pensare.
In 15kg di zaino, ci sta tutto l’occorrente per un anno di viaggio (con temperatura mite).
In Russia non siamo riusciti a parlare in inglese neanche al McDonald di fronte a Piazza Rossa a Mosca, figuriamoci in Transiberiana.
Sulla Transiberiana, andrebbero posizionati strategicamente degli Arbre Magique. Magari direttamente sui piedi che spuntano in corridoio.
Non è opportuno perdere i foglietti che inseriscono all’immigrazione nei passaporti, altrimenti si rischia un tour negli uffici della polizia russa.
In gran parte dell’Asia, la nostra colazione erano succo d’arancia e Oreo. Avremmo potuto fare la tessera punti al 7-eleven.
Fortunatamente anche la Nutella ha una distribuzione quasi capillare e la Barilla esporta in quasi tutto il mondo.
In Cina trovare una banca che accettasse il nostro bancomat era semplice quanto capire i menù ai ristoranti. Mission Impossible.
Selfie stick e smartphone sono nella dotazione base di qualsiasi asiatico over 6 anni.
Come noi facciamo foto a loro, loro le fanno a noi che abbiamo “gli occhi grandi”.
Sulle isole Thailandesi era sempre festa, full moon, half moon e probabilmente anche no moon parties si alternavano ogni sera con i campioni mondiali di limbo che si sfidavano dando spettacolo insieme ai giocolieri con il fuoco.
Forse quando nel duemilaemai termineranno i lavori di costruzione della metropolitana di Ho Chi Minh, in Vietnam, sarà più semplice attraversare la strada senza dover schivare le migliaia di motorini che sfrecciano ovunque.
Couchsurfing tendenzialmente regala sempre soddisfazioni: nelle Filippine dall’incontro tra un iraniano, un filippino, due italiani ed altri ragazzi, è nato il gioco di carte che ha caratterizzato quasi un anno di viaggio: “Cambio”
L’unico problema di salute che ci abbia portato ad assumere delle medicine è stato dovuto alle pulci della sabbia che ci hanno colpito sulla lunghissima spiaggia dell’isola di Palawan.
Sempre nelle Filippine, abbiamo effettuato alcune delle escursioni di snorkeling più belle del viaggio, con barriere coralline che circondavano le nascoste spiagge degli arcipelaghi intorno ad El Nido.
Molti dei backpackers trovati nel Sud Est asiatico arrivavano dall’Australia dopo aver lavorato alcuni mesi nelle farm ed avere guadagnato alcune migliaia di dollari grazie agli stipendi di 20$/ora e vitto ed alloggio inclusi.
In Australia le distanze sono spesso talmente ampie che non è raro vedere cartelli stradali che segnano migliaia di km dalla destinazione successiva.
I “Road Train” sono camion con triplo rimorchio lunghi fino a 50 metri che percorrono le lunghissime strade dell’outback australiano.
Facebook/Instagram possono creare anche dei bei momenti di aggregazione con un po’ di fortuna ed impegno.
Il burro d’arachidi potrebbe sfamare popolazioni intere.
L’Australia è forse l’unico Paese in cui si potrebbe pensare di andare a vivere considerato i ritmi che ci sembrava avessero i suoi abitanti in relazione ai loro stipendi.
In Nuova Zelanda effettivamente ci sono solo colline, alberi, mucche, pecore… e tante altre sorprese della natura, tra cui vulcani, spiagge calde, dune immense e vermi luminosi.
In Polinesia meglio andarci con il portafoglio molto gonfio… o non andarci.
Mettersi d’accordo sul proprio arrivo con il proprietario di un residence senza reception con ampio anticipo.. Altrimenti si rischia di dormire a bordo piscina.
Arrivare a Tahiti o Moorea e pensare ci sia un noleggio moto/auto ad ogni angolo ed a prezzi bassissimi come in Sud Est Asiatico è un errore da non compiere.
Sull’Isola di Pasqua non ci sono solo le teste giganti, ma anche alcuni vulcani per lunghi trekking. Se poi non piovesse, meglio!
Viaggiando sulla “Gringo Trail” (il percorso “turistico” che va da Ushuaia fino alla Colombia), può essere che si reincontrino altri backpackers trovati in una delle tappe… e non una volta, con un ragazzo Francese abbiamo il record di 6 avvistamenti in località differenti!
Ushuaia è un cartello e poco più.
Viaggiando si realizza quanto si è fortunati ad avere un tetto e pasti caldi quando si è a casa. Così come avere un letto, un bagno, una doccia calda, un sistema di fogne e di raccolta rifiuti che funzionano discretamente e tantissime altre cose. Dovrebbero fare un monumento a chi ha inventato la lavatrice piuttosto che farlo a Steve Jobs.
Il ghiacciaio Perito Moreno merita la visita della Patagonia. Torres del Paine ed El Chalten, invece, non fanno un’eccessiva impressione vivendo sulle Alpi Italiane.
La mattina alle 7 in Patagonia puoi trovare lungo la strada un esercito di pollici alzati di autostoppisti che cercano di raggiungere la prossima destinazione a scrocco.
Free Walking Tour più lunghi di 3 ore come quelli di Buenos Aires ti portano a sfinimento… meglio gli show di improvvisazione in spagnolo, in cui tutti ridono e tu solo la metà delle volte.
Il portoghese brasiliano è meno comprensibile di quello che ci si potrebbe aspettare. Soprattutto nel nord del Paese che è misto ai dialetti locali.
Nella foresta amazzonica sembra di essere in un altro mondo; case a distanza di km in cui ci si sposta esclusivamente in barca, famiglie di 20 persone, campetti da calcio che spuntano dal fiume, machete per farsi largo tra la vegetazione.
Lavorando al pc nel cortile di un alberghetto, ci si può spacciare per travel blogger di fama mondiale ed ottenere l’alloggio gratis. Peccato non funzioni sempre.
Nelle miniere di Ouro Preto c’è ancora oro… ma estrarne 10 grammi ogni 10 quintali ha un costo superiore al valore effettivo.
Quando si va all’Opera, meglio prendere un bel caffè insieme al biglietto.
Le favelas sono più sicure di altri posti… grazie ad un sottile equilibrio tra giustizia e malavita organizzata.
Nonostante i 4 mesi in Sud America, nessun coltello piantato in mezzo alle scapole, nessuno scippo e non ci siamo risvegliati nudi nelle vasche da bagno senza un rene. Forse il mondo è meno pericoloso di quanto lo si dipinga. Ovviamente, la sfiga può sempre capitare.
Se senti tanto parlare di un posto e non ti informi minimamente a riguardo, vacci lo stesso. Potresti ritrovarti tra i colori delle formazioni rocciose di Salta.
Se hai una faccia da cane bastonato perché hai solo la carta di credito e non più i contanti, può essere che ti venga offerto un pranzo da chi ha molto meno di te. La generosità nei paesi meno ricchi è all’ordine del giorno.
Non pensare “a che serve” quando vedi chi ti sta seduto di fianco in pullman con il sacco a pelo addosso. Potresti ritrovarti i piedi congelati quando valichi il passo tra Argentina e Cile a più di 4000mt d’altezza.
Il vento può essere fastidioso quanto la pioggia se ti trovi nel posto più arido del mondo; 1 perchè ti ritrovi a mangiare la sabbia, 2 perchè se non hai pianificato abbastanza giorni, potresti essere costretto a saltare delle escursioni.
In Bolivia trovi lagune di tutti i colori.
Dormire sottozero non è il massimo della vita… anche perchè il tuo corpo non gradisce eccessivamente ritrovarsi sotto quintali di coperte.
Nel Salar de Uyuni tutto è fatto di sale, compreso l’ostello in cui potresti ritrovarti a dormire.
Il deserto di sale più grande del mondo non si limita ad un’estensione che arriva fino all’orizzonte… anche sotto i piedi ci si ritrova più di 100 metri di cloruro di sodio.
La prospettiva può ingannare gli occhi… ma è più difficile ingannare il diaframma della macchina fotografica.
Ci si lamenta sempre dei wifi negli angoli più sperduti del globo, ma poi effettivamente non funziona granchè neanche nel centro commerciale più grande di Como.
La vita del minatore non è esattamente quella di Paperon de Paperoni tra i panorami fantastici del Klondike.
Sucre può anche essere soprannominata la “città bianca”; ma se in ostello trovi un ragazzo turco con la passione dell’organizzazione e delle uscite in discoteca, diventa facilmente la “città dei party”.
Pensi di viaggiare solo, ma poi ti ritrovi con austriaci, tedesche, slovacche, olandesi etc etc.
Leggenda vuole che a La Paz, oltre a vendere capre rinsecchite al mercato delle streghe, facciano ancora sacrifici umani. Forse andando a pescare cadaveri dai dirupi della Carrettera de la Muerte o tra quelli che si buttano da una finestra a 50mt d’altezza.
La febbre può cogliere anche sull’Isla del Sol… e per farla passare, meglio abbassarsi di quota, che i 3500mt di Cuzco non aiutano.
Cuzco rimane una delle città più belle del Sud America, sia per il centro, sia per tutto quello che la circonda.
Il freddo è solo un’illusione. O forse è quello che pensavano gli autoctoni che conducevano il mio cavallo in ciabatte e maglietta, mentre io salivo sulla montagna arcobaleno con giacca, guanti, berretto e chi più ne ha più ne metta.
Ci sono paesi e città fuori dai circuiti turistici principali… e c’è un motivo se lo sono. Benché altri viaggiatori riescano comunque a coglierne l’essenza.
Mc Donald’s ed altre catene di fast food costano il doppio se non il triplo dello stesso pasto nei mercati locali. Spesso capita di spendere al massimo 3 euro per un piatto unico, bibita inclusa.
Se piove, a meno non si sia dentro ad un museo, è sempre una merda. Che sia in un parco nazionale a 4000mt d’altezza, al mare o durante un trekking su un vulcano nella nebbia.
Osservare balene in mare aperte è figo per gli occhi, ma non per lo stomaco… anche se c’è stata una grande resistenza in Ecuador, alle Galapagos dei poveri.
Inutile farsi portare appositamente dei dollari dall’Italia quando in Ecuador c’è stata la dollarizzazione per contrastare l’inflazione.
E’ stato necessario arrivare a la “Mitad du Mundo” per informarsi sulla leggenda metropolitana che vuole che la forza di Coriolis faccia girare diversamente l’acqua di scarico dei water.
Il reggaeton sarà anche odiato, ma lo ballano tutti anche in Colombia. Come la salsa.
Nella Valle del Cocora ci sono le palme più alte del mondo… e non c’è il mare.
Le stelle si vedranno forse meglio nel deserto di Atacama, ma ad una temperatura più mite le si gode di più nel deserto della Tatacoa.
Leggere la storia del Canale di Panama fa intendere la potenza distruttiva dell’uomo, ma anche la sua capacità ingegneristica.
Le tartarughe vanno in tranche quando depositano uova e si può assistere in diretta al “parto” con un po’ di fortuna.
Arrivare di domenica a San Juan del Sur, dove si tiene una delle feste più famose del centro America, il Sunday Funday, è una buona idea.
Il Nicaragua è uno dei pochi Paesi senza estradizione. C’è chi “vive in spiaggia” con il suo cane facendosi mantenere dalla madre pur di non far danni.
Quando si vuole una cosa con tutte le proprie forze, la fortuna da una mano… o anche la compagnia aerea Avianca, che per 10 ore di ritardo ci ha dato un buono di 150 dollari con cui raggiungere il Belize per vedere il Blue Hole.
A Belize City ci si può stare mezza giornata per vedere il Blue Hole e poi è meglio scappare verso nuove mete.
In Belize c’è la seconda barriera corallina più grande del mondo. Le spiagge non son granchè, ma si può nuotare con gli squali nutrice o sfiorare razze e tartarughe marine.
A Caye San Pedro lo sport nazionale delle belizegne è il twerking, nonostante siano in gran parte bassotte e ciocciottelle.
Grazie a suggerimenti di travel blogger vari, può capitare che ci si ritrovi negli ostelli giusti nei momenti giusti… e ci si ritrovi compagnia per una parte di viaggio con nuove idee di luoghi da visitare.
I Maya non han solo costruito templi in mezzo alle foreste, ma hanno anche lasciato testimonianze in mezzo a caverne, che si trovano in mezzo a fiumi, che si trovano in mezzo alle foreste. Come ci saranno arrivati sia loro che chi ha scoperto l’ATM cave? Boh!
Le “guide professionali” spacciate dalle agenzie, non sono altro che le guide che si trovano con qualsiasi agenzia. Tanto da decidere di staccarsi dal tour mezz’ora dopo che sia iniziato.
Dalle vette dei templi di Tikal, si gode di panorami decisamente suggestivi.
Nel profondo centro del Guatemala, ci si può ritrovare a tuffarsi in cascate, da ponti, da altalene giganti, il tutto dopo aver percorso una grotta alla sola luce di una candela che si spegne ogni tre per due.
Anche dai parenti alla lontana, come dalla maggior parte di chi ci ha ospitato, il richiamo alla cucina italiana si sente eccome!
Alcuni centri storici, come quello di Antigua, andrebbero chiusi al traffico, così come andrebbe vietato di parcheggiare sotto il simbolo della città.
5 ore di salita con 15kg sulle spalle sono solo per veri duri, ma se si riesce a vedere un vulcano eruttare a poche centinaia di metri dal campo base sul vulcano (spento) a fianco, si è pienamente ripagati dallo sforzo immane.
Noodles istantanei nei vasetti possono essere un buon pasto caldo in caso di emergenze. Per i coreani lo sono anche dei cibi non definiti all’interno dei sacchetti di patatine riempiti d’acqua bollente.
Anche con le Crocs si può salire sulla vetta di un vulcano.
Con i tassisti è meglio contrattare il prezzo già da 4 metri di distanza dal taxi, più ti avvicini alla portiera, più la tariffa sale esponenzialmente.
A San Cristobal de las Casas non abbiamo ritrovato solo i nostri amici, ma anche una delle pizze più buone assaggiate in America. E ci si può andare a pranzo, merenda e anche per cena.
Nella Chiesa di San Juan de Chamula vi sono quotidianamente riti religiosi di un certo impatto, non solo per le candele e gli aghi di pino sul pavimento, ma anche per le galline portate sottobraccio dalle bimbe.
Alcuni imprevisti ti fanno vedere lati nascosti di alcuni paesi. Ad esempio, un blocco stradale nel mezzo del nulla, può farti percorrere un sentiero tra le colline seguendo uno sconosciuto con un mini-van che ti dice di chiudere tutte le serrature dell’auto e di non fermarti a guardare gli abitanti locali. Neanche il parrucchiere che taglia i capelli per 50 centesimi di euro.
Può capitare che buchi la gomma di un auto su una normalissima strada asfaltata per via dei tanti dossi incompleti, quando hai appena finito di percorrere 3 ore di sterrato.
Le descrizioni di AirBnb, come anche alcune di booking, non sono esattamente veritiere. Soprattutto se pochi giorni prima c’è stata una tempesta che ha fatto cadere alberi in mezzo alla strada e ha interrotto l’erogazione dell’acqua e della luce.
Località bellissime quali Chichén Itzà, il cenote di Ik Kil o le rovine di Tulum non entusiasmano quanto dovrebbero per via dell’affollamento di turisti.
Le isole lontane da tutto, riserva naturale, difficile da raggiungere etc etc… non sono altro che nuove località prese d’assalto dal turismo di massa.
Se c’è il mare grosso tra due isole messicane, pare sia colpa dei marinai.
E’ inutile girarci intorno, le cucine “etniche” possono essere buone quanto si vuole per 3 giorni, ma poi manca la qualità, la varietà ed il sapore della cucina italiana.
In 6 giorni a New York, si riesce a spendere quanto un mese in Sud America.
Starbucks ha un ottimo wifi, anche all’esterno.
Un ostello di New York costa 10 volte quando uno in Bolivia.
A Coney Island non ci sono più i Guerrieri della Notte. E’ rimasto il Luna Park sulla spiaggia.
Il Memorial 9/11 fa effettivamente impressione, soprattutto avendo vissuto ai tempi dell’11 Settembre ed avendo assistito alle cronache in diretta (intervallate dalla visione de “I Soliti Sospetti”)
La Statua della Libertà è la regina di New York.