Cambogia – Angkor Wat: l’8° meraviglia del mondo
Giro del Mondo: 20° Tappa – Angkor Wat
Più di una città, più di sole rovine, più della dimostrazione della forza della natura sull’uomo
Alle 9.00 del 27 Dicembre saliamo sul bus che ci porterà in Cambogia. E’ uno dei pochi bus “diretti” (ovvero, senza il cambio di bus al confine) e l’abbiamo prenotato su bookmebus.com; l’agenzia di trasporti si chiama Nattakan. Il viaggio è lungo e l’attraversamento della dogana ha richiesto più di due ore. Ci hanno chiesto 35 dollari (invece dei 30 segnati sul visto), una fototessera e tanta pazienza per la coda. Il bus ci ha aspettato diligentemente aldilà del confine e verso le 18.40 arriviamo a Siem Reap.
Come da prassi nel sud est asiatico, tuk tuk fino dalla stazione dei bus fino all’ostello e ci accordiamo con l’autista per venirci a prendere il giorno successivo per un tour in tuk tuk ad Angkor. Il sito storico è, infatti, immenso ed è impossibile girarlo velocemente senza un mezzo di trasporto. Alla sera esploriamo il centro città e constatiamo quanto si sia adattato al turismo di massa, con tantissimi ristoranti occidentali, bar ed addirittura una strada chiusa al traffico denominata Pub Street.
Suona la sveglia e sale l’entusiasmo; il tuk tuk ci porta al centro visitatori per fare i biglietti (si paga solo in contanti e non ne abbiamo abbastanza dollari con noi; fortunatamente ci sono degli Atm a disposizione dei turisti con 5$ di commissione per prelievo). La strada scorre lenta sotto le ruote del nostro tuk tuk e in circa 30 minuti arriviamo al primo dei tanti templi che andremo a visitare nei 2 giorni: Ta Prohm.
Le foto non rendono giustizia allo spettacolo a cui assistiamo; la natura ha preso il sopravvento sulla maggior parte degli edifici costruiti dall’uomo circa nel 1100 D.C. Gli alberi hanno le radici talmente grandi che hanno devastato la muratura, fornendole allo stesso tempo supporto per continuare a reggere nel corso degli anni. E’ la prima volta che vediamo una cosa simile e non stentiamo a credere che milioni di turisti vengano in Cambogia per visitare questo sito. In questo tempio sono state girate anche alcune scene del film Tomb Raider con Angelina Jolie.
Il tuk tuk ci porta poi a Ta Keo; un tempio leggermente più piccolo, ma che si eleva alto sulla foresta circostante; le scale sono ripidissime, ma un gradino alla volta arriviamo in cima a godere del panorama. Nonostante l’altezza, gli alberi sono talmente fitti che non ci permettono di vedere a distanza eccessiva e non scorgiamo gli altri templi in lontananza.
Pranzo veloce in uno dei tanti ristorantini presenti lungo la strada e arriviamo ad Angkor Thom; l’ultima grande capitale dell’impero Khmer. Sono ben mantenute le mura che circondano la città, ma all’interno vi sono principalmente dei resti. I templi che si sono conservati meglio negli anni sono Phimeanakas Temple e Bayon; quest’ultimo caratterizzato da ben 216 volti di Buddha scolpiti nelle torri.
Le visite dei templi richiedono tantissimo tempo (e tantissimi chilometri a piedi) e si fanno le 5 del pomeriggio. Non vogliamo perderci il tramonto e, invece, di farci portare a Baksei Chamrong dove si può raggiungere un punto sopraelevato (migliaia di turisti sono in attesa del crepuscolo), ci dirigiamo ad Angkor Wat, per ammirare le tinte del cielo cambiare i colori delle mura del tempio.
Proviamo ad attraversare in fretta e furia l’edificio per arrivare sul lato est, nella speranza di girarci e vedere il sole scendere tra le torri, ma non vi è un vero spazio per fermarsi a contemplare il cielo, quindi torniamo davanti all’ingresso e ci appostiamo vicino ad uno dei due laghetti. La fortuna non è però dalla nostra parte e le nuvole non lasciano spazio alla nostra stella. Il buio cala lentamente e torniamo in tuk tuk verso Siem Reap.
A volte è più semplice incontrarsi in posti remoti del mondo piuttosto che in Italia. La sera ci troviamo con Jacopo e la sua morosa; lui era con me in Giordania la primavera scorsa ed ora si trova in Cambogia per due settimane di vacanza. I 10 minuti per scambiare due chiacchiere si trasformano presto in 1 ora e decidiamo quindi di andare a cena tutti insieme prima che i ristoranti chiudano.
Jacopo e Francesca sono da 3 giorni ad Angkor Wat ed hanno già girato tutti i templi, compresi quelli più lontani. Si parla poi di viaggi vari e delle loro prossime tappe; Iran e Perù, con altri nostri amici viaggiatori. Tra una cosa e l’altra si fa mezzanotte e torniamo in ostello, in attesa di svegliarci per vedere l’alba.
Il tuk tuk arriva puntuale in ostello alle 5.00, ma non siamo comunque i primi ad arrivare; ci facciamo largo tra i fotografi per prendere spazio in prima fila nei pochi spazi rimasti e montiamo anche noi cavalletto e fotocamera. Passano i minuti e arrivano sempre più turisti; l’attesa diventa meno suggestiva, ma fa piacere sapere che vi siano anche molti altri pronti ad apprezzare le bellezze della natura.
Il sole alla fine sorge, ma è coperto dalle nuvole, quindi non riusciamo a cogliere a pieno i riflessi sul laghetto dinnanzi a noi. Peccato. Aspettiamo ancora qualche minuto speranzosi che il sole faccia capolino tra le nuvole, ma alla fine desistiamo ed andiamo a metterci in coda per salire sulla terrazza che sovrasta il tempio principale.
L’attesa in coda è ben ripagata e dalle aperture delle finestre presenti sulle torri più alte, contempliamo l’architettura del tempio e la natura che lo circonda. Dopo più di mezz’ora scendiamo e gironzoliamo tra i corridoi ammirandone simmetrie e bassorilievi.
Torniamo poi al laghetto e ammiriamo nuovamente il tempio ergersi verso il cielo, questa volta ben illuminato da un timido sole ancora ricoperto da nuvole. Ripercorrendo la lunga passerella che porta all’uscita, troviamo “Kei”, il nostro autista, che ci porta in un ristorante. Siamo affamatissimi, nonostante siano solo le 11.00.
Nel pomeriggio visitiamo altri 3 o 4 templi, ma in pochi possono competere con la magnificenza di Angkor Wat. Sono comunque tutti da vedere in quanto diversi tra loro e con alcune particolarità (come sculture di animali, circondanti da laghi, invasi dalla natura). Alla fine siamo esausti, ma sono solo le 16.00, quindi decidiamo di fare un’ultima capatina a Ta Phrom; molti degli alberi principali erano infatti in controluce al mattino, quindi decidiamo di tornare a fare qualche foto.
Ad un certo punto un ragazzo ci fa da photobomber in una nostra foto di gruppo e scopriamo poi essere italiano. Con lui vi sono anche altri ragazzi italiani, tutti in viaggio in Cambogia tramite l’agenzia Vagabondo.net. Una dei concorrenti di “Viaggi e Avventure nel Mondo”, con cui viaggio solitamente.
Sonnellino in albergo e la sera torniamo in Pub Street; vi è musica dance all’aperto ed è veramente bello vedere persone di tutte le nazionalità, religioni ed età ballare insieme in strada. E’ proprio vero che la musica unisce tutti.
Il 31 Dicembre prendiamo poi il bus che ci riporta a Bangkok; il viaggio di ritorno è molto più veloce dell’andata e le pratiche doganali un po’ più snelle; verso le 17.00 siamo in albergo e possiamo prepararci per il capodanno, prima di trasferirci l’1 Gennaio verso la Thailandia del Nord: Chiang Mai.
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Il nostro itinerario sintetico
Giorno giro del mondo |
Data | Attività | Voto | Pernottamento |
84 | 28/12/16 | Bangkok => Siam Reap (bus, partenza 9.00; 2 ore in dogana, arrivo 18.30). | – | Siem Reap |
Cena e serata a Pub Street | – | |||
85 | 29/12/16 | Visita “small tour” Angkor con Tuk Tuk privato | 10 | Siem Reap |
Cena e serata a Pub Street, con Jacopo | – | |||
86 | 30/12/16 | Alba ad Angkor Wat e “Big Tour” di Angkor | 9,5 | Siem Reap |
Cena e serata a Pub Street | ||||
87 | 31/12/16 | Siem Reap => (Bus, partenza 9.00, 1 ora in dogana, arrivo 17.00) | – | Bangkok |
Galleria foto completa:
Autore: Ste
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